Per una nuova visione di Ambiente

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“Oggi la natura, in apparenza divinizzata, finisce per essere considerata come una cosa, un oggetto e non una comunità a cui appartenere, dimenticando che l’ambiente non si salva senza salvare l’uomo, il suo territorio e la sua comunità storica e culturale. 

Una seria battaglia ambientalista, meglio sarebbe dire naturalista, ha l’obbligo di riconsiderare la centralità dell’uomo, uomo come custode e allo stesso tempo parte integrante della grande comunità chiamata Terra” 

LA COMUNITA’

Un tema centrale nella salvaguardia dell’ambiente è rappresentato dalla riscoperta delle comunità locali, da sempre preziosissimi luoghi di formazione delle future generazioni, è nella comunità che si forma il concetto di etica, ed è solo allargando questo concetto di etica alla terra, agli animali e all’ambiente che la natura non verrà vista più come un oggetto, un grosso serbatoio dal quale attingere risorse, ma come una comunità da amare e da rispettare.

Nel libro L’uomo custode della natura affronto inoltre il tema spinoso della globalizzazione, globalizzazione che ha senza dubbio influenzato il sentire di tanti con l’affermazione del pensiero unico, a cui non fa eccezione certamente l’ambientalismo moderno, o ambientalismo mainstream figlio appunto di quel modello global progressista.

Un ambientalismo infarcito di demagogia e contraddizioni, aspetti che sono stati evidenziati in diversi passaggi del libro. Uno su tutti l’omologazione delle diete, che ha portato ad un aumento esponenziale degli allevamenti intensivi, prima causa, oggi, dopo il settore industriale dell’inquinamento globale.

Ma ancora di più la globalizzazione ed il suo ambientalismo politically correct hanno commesso un errore macroscopico, ossia il pensare di salvare l’ambiente a prescindere dalla salvaguardia del suo territorio e della sua comunità umana, storica e culturale.

Nella seconda parte, il libro tratta ampiamente il tema energetico, un tema troppo spesso sottovalutato, ma di grandissimo impatto, infatti è solo attraverso una corretta gestione energetica che si potrà coniugare crescita e natura, progresso ed ambiente.

Occorre a tal proposito ricordare che il tema della sostenibilità è ben più ampio del solo perimetro ecologico, sostenibilità la potremmo in estrema sintesi definire con l’offrire alle future generazioni le medesime opportunità di quelle attuali, ossia medesime opportunità di crescita economica, sociale e valoriale, a cui si aggiunge il godere della stessa natura e della sua straordinaria bellezza.

Per garantire una crescita sostenibile occorrerà dunque affrontare seriamente la questione energetica, dalle cui scelte dipenderà la direzione di sviluppo sostenibile e di tutela ambientale che si intenderà intraprendere.

LA CAMPAGNA

Un altro passaggio molto interessante del libro è quello sulla campagna, che come ricordava Giuseppe Tomasi di Lampedusa “nel termine ‘campagna’ è implicito un senso di terra trasformata dal lavoro”, dunque la campagna è testimonianza autentica di quell’antico patto tra uomo e natura.

 “La campagna custodisce però anche un altro segreto oltre al fascino e alla bellezza dei suoi paesaggi, conserva con amorevole cura la storia e la tradizione del mondo rurale, non esiste libro, dipinto, opera umana in grado di descrivere la cultura delle nostre campagne meglio della campagna stessa, delle sue masserie, casali o semplicemente borghi dimenticati” [L’uomo Custode della natura]

È dunque facile intuire quanto sia importante frenarne lo spopolamento perché a rischio non vi è solo l’ambiente, ma molto di più, ossia la cancellazione della nostra storia e delle sue millenarie tradizioni.

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